Sugli Ostelli – Backpackers VS Yha 5-0 !!!


Ciao a tutti,

e ora si parla degli ostelli. Allora, fin da subito quella di cercare ostelli è stata una nostra precisa scelta, votata al risparmio ma anche allo spirito con cui si voleva partire, di incontrare persone e vedere posti liberamente, oltre al fatto che li abbiamo potuti prenotare via Internet dall’Italia (va bene l’avventura, ma andare proprio alla speraindio…) Magari la prossima volta visti i numerosissimi Bed & Breakfast presenti ogni dove, si potrebbe cercare tra quelli se alla fine tra servizi offerti e costi non siano più convenienti.

In generale ci siamo trovati bene, sì sono spartani, in qualche caso un po’ smart e take it easy, magari impiccati in cima a 5 piani di scale (Edimburgh Central Backpackers), ma alla fine puliti e ordinati, e anche se in qualche caso si è dormito in camerate da 6 o da 8, si è stati bene. Tanto quello che russa sono io… 🙂
Anche dove i servizi igienici (docce e toilet) erano in condivisione ci siamo trovati bene, puliti, con il disinfettante negli sciacquoni, sapone e carta igienica in quantità, avvisi di segnalare immediatamente eventuali carenze e/o guasti, personale attento e cucine in linea generale pulite, wifi libero e di facile accesso (password e basta) praticamente ovunque.
Spicca in positivo secondo la nostra esperienza l’ostello di Glasgow, che ha come solo difetto riscontrato che è in una stradina in salita un “filo complicata” da raggiungere, ma con una colazione continentale assolutamente fatta da loro, ben servita e abbondante (in altri ostelli o non c’è cucina e te la devi cavare tu, o hai accesso alla cucina ma ti cucini roba tua…).
Spicca invece in negativo e di gran lunga l’ostello di Cambridge (YHA Cambridge), per l’appunto l’unico da noi visitato della catena Youth Hostel Association (gli altri erano tutti dei Backpackers). Per carità, il personale è stato disponibile e efficiente, ha accettato il nostro rinvio della prenotazione di un giorno (per la foratura domenicale) tra l’altro con la assistente che capito la mia nazionalità mi ha parlato in un discreto italiano (lei credo fosse ispanica dall’accento). Nulla da dire sul fatto che causa il nostro rinvio non potessero più darci la camera doppia ordinata e che purtroppo han dovuto dirottarci in due camerate da 6 (sessi separati…), non è colpa loro.
Due cose però sono negative in modo assoluto e per noi inescusabile, e altre “confermano” la sensazione negativa…
1) La prima cosa sono i servizi: la sera io ho girato 4 dicasi quattro docce, a vuoto, alla disperata ricerca di una funzionante!!! In due non andava il miscelatore (di una era più l’acqua che sfuggiva al rubinetto che quella dalla doccia, l’altra semplicemente non miscelava acqua calda…), in una non andava la luce e era senza finestre, la quarta faceva semplicemente ribrezzo (e non sono uno con la puzza sotto il naso…). Morale, dopo la giornata al freddo e l’umido, niente doccia calda (!!!!). La mattina dopo sono sceso di un piano a caccia di una doccia sana e solo al secondo tentativo l’ho trovata (la prima aveva semplicemente la doccia smontata per terra…). 6 Docce visitate per potersi lavare!!! Le toilet funzionavano correttamente (va segnalato… :-)) ma non avevano il disinfettante nello sciacquone…
2) la seconda cosa assolutamente inadatta erano le camerate: da 6 persone unisex (e finqui ok), semplicemente mal areate, e non parlo degli eventuali profumi degli ospitati (se tutti NON hanno trovato una doccia funzionante…). Parlo del fatto che OK che faceva freddo fuori e il riscaldamento era acceso, ma malgrado si sia dormito con le finestre aperte al massimo (anche quella delle ragazze, mi riferisce Caterina), semplicemente mancava l’aria!!!
Poi sarà un caso ma non c’era una dicasi una presa elettrica in quella maschile (tranne quella del rasoio sopra il lavabo, ma avrei dovuto tenerla accesa tutta notte…), e solo una in quella femminile, cui abbaimo attaccato la nostra ciabatta e quindi i nostri interfono in ricarica e prontamente le altre compagne di Caterina ci si sono attaccate fameliche per i cellulari o non so cosa…
Le altre cose negative??? Per esempio internet… D’accordo che come ostello costi poco, ma 3 pounds per ora e 50 pence per ogni 10 minuti è un furto!!!! In tutti gli altri posti o era assolutamente FREE o come a Edimburgh per 3 pounds ti collegavi per 24 ore alla rete Edimbourgh Wireless che copre l’intera città (e il mese costa solo 20 pounds…)!!!
Poi la cucina chiusa alle 20, l’obbligo di associazione NON segnalato sul sito (mi pare 4 pounds cadacranio…), la colazione da pagare a parte (altri 4,5 pounds a testa…)… Ok, anche a Edimburgo (dove però proprio non hanno cucina) la colazione la prendevi fuori, ma in un posto convenzionato a 2,80 pounds…

Insomma, decisamente male male male… Backpackers VS Yha 5-0!!!

Saluti,
@tilio & C@e

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Gli Scozzesi – Great People!!!


Ciao a tutti,
siamo arrivati a casa da un giorno e mezzo, e stiamo ancora cercando di riprenderci… Ieri mattina Caterina si è svegliata con l’idea “dai che dobbiamo fare un mucchio di cose prima di partire…”
Ora però è arrivato il momento di inserire quanto non completato per ragioni di tempo.

Inizio con le nostre considerazioni e storie sui rapporti con gli Scots Men (& Women).

1) Prima ancora di arrivare in UK, sul traghetto per Dover, veniamo quasi “abbordati” da un signore scozzese, pensionato, il quale individuatici come Italiani ha cortesissimamente iniziato la conversazione e poi sentita la notra metà si è letteralmente aperto a consigli e battute, una simpatia assoluta, ma senza mai trascendere nella forma… Purtroppo non ne sappiamo il nome, ma grazie mille!!!
2) Appena entrati in Scozia come avrete letto ci siamo visitati tre posti diversi (Caerlaverock Castle, Sweetheart Habbey e Drundennan Abbey). A parte la figuraccia nostra fatta al Castello, dove non abbiamo minimamente notato il Ticket Office e ci siamo visitati il castello “direttamente”, una “inserviente” del castello ci ha visti (visibili bardati da bikers lo eravamo di sicuro…) e con cortesia e sorriso ci ha “ricordato” del biglietto, ridendo con noi della nostra sorpresa e “vergogna” (oooops…). Ci han chiesto da dove venissimo e son stati cortesi, anche se alla biglietteria non si sono “ricordati” di proporci il biglietto cumulativo Explore Scotland (accesso a parecchi siti da visitare con un unico biglietto da 39 pounds, conveniente se anche solo di siti ne visitate pochi…). Va beh, poco male… Ha rimediato con simpatia totale invece il custode della Sweetheart Abbey, che dispiaciutissimo si è quasi sperticato in scuse per il “mistake” della collega…
2) Sempre quel giorno, sbagliato il percorso e allungatolo di tanto ci siamo fermati a Garvin al Roxy Pub, buono e ben tenuto, dove sono stati cortesissimi, non riuscivo a capire come dal mio telefono italiano dovevo combinare il numero per chiamare l’ostello a Glasgow per avvertirli che arrivavamo in ritardo e il proprietario si è offerto di chiamare lui (very very kind…).
3) Sempre quella sera lungo la strada un addetto dell’assistenza stradale e poi una donna su un vecchio pulmino Volkswagen anni ’70 (io li ho sempre sentiti chiamare Franz…) si sono premurati di segnalarci una leggera defaillance alla luce posteriore della moto. Il bello è che poi quelli del pulmino ci hanno ritrovato per caso durante il giro di Skye e la donna, coi capelli lunghi rasta che erano uno spettacolo, ci ha tenuto a fermare Caterina e a chiederle se e come avessimo rimediato (questa me la racconta adesso Caterina, io me la ero persa, stavo rimirando il panorama, rapito (ciuco perso??? sì forse, ma di fatica…)). Che dire, di nuovo grazie mille…
4) La mattina dopo in Alexandria, appena usciti da Glasgow in direzione Loch Lomond, ci siamo fermati da un gommista di auto, il primo visto sulla strada, e anche qui sono stati di una cortesia squisita!!! Al motto “We love bikes too, enjoy your road!!!” GRATIS hanno sostituito la luce del faro (decisamente morta la lampadina), mi hanno cercato spontaneamente via internet un gommista per moto in zona, e non trovatolo mi hanno stampato le indicazioni e la foto da satellite di quello che avevano trovato vicino Inverness (+ o – dove stavamo andando)!!! Ditemi voi se in Italia (o nel resto del mondo) avete trovato tanto… Ah, e mi han spiegato anche come fare le chiamate col telefono, facendo le giuste prove con la loro linea (alla fine è 0044+prefisso senza lo zero+numero)
5) In generale in tutti gli ostelli, pub, restaurant, o lungo la strada, a ogni richiesta di chiarimenti o informazioni TUTTI ma proprio tutti sono stati prodighi e solleciti nel fornirci l’informazione chiesta, verificando che avessimo correttamente capito e sempre con una qualche battuta o sorriso extra…
6) Capitolo ASSISTENZA: come sapete domenica 29 abbiamo avuto la foratura, e da quando ci siamo fermati a quando è arrivato il ragazzo dell’assistenza (Steven?), e poi fino alla mattina dopo, è stato veramente un susseguirsi di slanci di cortesia!!! Dai motociclisti sulla strada che continuavano a fermarsi e a accertarsi che tutto andasse bene e che non avessimo bisogno di nulla (foss’anche di portarci del cibo), ai due ragazzi del Motorhome, bikers anch’essi, che spontaneamente hanno bloccato la strada e ci hanno spinto per spostare la moto dalla posizione infausta in cui si trovava, a Steven (?) che con vera flemma britannica (originario di Cambridge ci ha detto) si è ingegnato per caricare e fissare la moto sul suo Lorry per auto, poi ha più volte “suggerito” al centro assistenza la soluzione migliore per noi per poter riparare la moto (combinazione Garage-B&Breackfast + vicini), fino alla Landlady Carolyn della Guesthouse dove siamo “sbarcati” senza alcun preavviso, noi, Steven, la moto e il Lorry, e che superata la iniziale sorpresa è stata assolutamente carinissima, ci ha dato parecchi consigli e sempre con estrema simpatia!!! Lovely lovely lovely
7) Capitolo ASSISTENZA bis: Ian Murray in persona e il suo fido meccanico Andy (Big Andy) che ci han visto arrivare la mattina dopo sono stati simpaticissimi, Ian ci teneva a dirmi che amava l’Italia, che sua moglie ha lavorato come tradruttrice per parecchi anni a Pisa, e che si è sempre trovato benissimo, mi ha fatto un ottimo prezzo (meglio che Peter Villa in Skye, che secondo me ci ha un po’ fatto la cresta…), abbiamo guardato la gomma forata io e Andy (taglio piccolo con qualcosa tipo un pezzetto metallico sulla spalla destra della gomma, non c’entrava molto il fatto che “yes you could arrive in Italy, but then you had to change it…” (lo avevo capito da me)) e Ian mi ha pregato di fargli avere il link per il blog (che poi se lo faceva tradurre dalla moglie), così vedeva come è andata a finire, era curioso di leggere del giro fatto e del rientro. Ian, that’s for you and Big Andy, THANKS SO MUCH!!!

8 ) Piccola cattiveria finale, che gli Scozzesi apprezzeranno… Due giorni pieni abbiamo passato in Inghilterra, e se non possiamo avere lamentele della gente con cui siamo stati in contatto, non possiamo dire della stessa sorridente cortesia. Anzi, una cosa che notavamo era proprio il distacco molto professionale con cui eravamo trattati… Scots VS English 1-0 !!!

Dopo tanto miele, una piccola nota negativa, non tanto alle persone, quanto alla organizzazione turistica… Ma è mai possibile che in piena stagione turistica voi alle 17 cascasse il mondo chiudete le visite ai siti????
Passi ancora alcuni un po’ fuori mano, ma il castello di Urquhart sul Loch Ness, si quello famoso, alle 18.20 aveva fuori un intero pulman, oltre a altri turisti… e Stirling o la rocca di Edimburgh…
Così non si fa…

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Tappa 14 – Going Home… Now Home


Ciao a tutti,
Siamo arrivati a casa…
Lo dico un po’ con la morte nel cuore, perchè se abbiamo imparato qualcosa da questo viaggio è che per dei Bikers/Motard non è tanto il dove vai che conta, ma il fatto di andare, e adesso questa avventura si è conclusa.
Ma lo dico anche con enorme solievo, è da ieri sera a Reims che mi dicevo sento aria di casa… domani vediamo di arrivare… E così ieri dopo aver scritto il post ho controllato fino all’una di notte la fattibilità, che strade fare, a autoconvincermi che si poteva fare, che 770 km in un giorno…
E giù a studiare le route National da seguire, segnarmi le direzioni… Poi stamani alle 7 meno un quarto ero già sveglio che friggevo.
Partiamo alle 8.50 circa e dopo pochi km invece che la N44 che volevo prendere mi trovo di fronte la autostrada A4… e scatta il “ma porca vacca, andiamo per autostrade, se no non arriviamo più”!!!
Morale 855 km in 12 ore e una ventina di minuti, non so più quante soste, dalle tecniche per il rifornimento dei tre eroi, alle fisiologiche (anche sgranchirsi le gambe dopo 600 è esigenza fisiologica… Che pensavate???).
Reims-Nancy-Strasbourg, giù in direzione Colmar ma appena indicato via verso la germania direzione Friburgo, Basel-Zurich e poi il passo del Gottardo (17 km di tunnel in moto a 80 orari? noooooooo…) come ultima grossa fatica chiesta a Saphira… Poi ritorni in autostrada e vedi l’indicazione Milano 119 km e la meta è (sembra) vicina…
Alle 21,12 minuti abbiamo varcato i cancelli di casa, scaricato il nostro destriero, lo abbiamo riposto dopo 14 giorni all’aria aperta nel suo fidato box, da domani mi prenderò tutte le cure di lei, se l’è strameritate!!!
Oggi a sud di Strasburgo dopo oltre mille km da Newcastle ha riavuto un accenno, uno soltanto, del problema contagiri-alimentazione, eravamo su un pezzo di “autostrada” con i lastroni di cemento, molti scossoni non grossi, ma fastidiosi (anche alle nostre ossa). Ma ormai lo so, è bastato fermarsi appena dopo, risistemare i fusibili (credo di aver individuato nello specifico il responsabile), e da lì assolutamente liscia come sempre…
Il tachimetro ora segna 39825, erano 34250 alla partenza… 5575 km in 14 giorni (12 giorni di effettiva percorrenza)…
Ora andiamo a nanna, siamo stanchi ma contenti (e un po’ infelici pure…). Da domani riempiremo le parti mancanti, e anche Cate ha deciso che dirà direttamente la sua in questo blog…
Insomma, tireremo le somme e vi diremo… Non so cosa vi diremo, lo scopriremo insieme…
Buonanotte!!!
@tilio
P.S. Su facebook metto le foto di oggi sul Gottardo, non le guardo neanche, godetevele così come sono… Foto di un giorno in moto, dopo 650 km già fatti.

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Tappa 13 – Reims par hasard…


Ciao a tutti, [AGGIORNATO]
sorvolo velocissimamente sulla parte del viaggio di oggi (FUGA da Cambridge, arrivo fino a Dover, traversata, viaggio fino a Reims) per raccontarvi dello spettacolo bellissimo cui abbiamo assistito stasera…
Quest’anno qui a Reims festeggiano gli 800 anni della fondazione della famosa Cattedrale di Reims, splendido esempio di gotico Francese che a mio giudizio batte e di gran lunga Notre Dame de Paris.
Bene siamo capitati par hasard come dicono i francesi a vedere uno spettacolo bellissimo, i giochi di luce sulla facciata che valgono da soli tutto il viaggio di oggi, e se avete occasione mai entro non so bene quando di quest’anno una visita specifica. Pubblicherò qualche foto fatta su Facebook, ma vi dico solo di cercare su Youtube per esempio questo: http://www.youtube.com/watch?v=o9jjs7JE3ZE&feature=related
Giuro che ne vale la pena… Ho filmato con la fotocamera di mia sorella per più di venti minuti, ma non posso certo postare da qui… [AGGIORNATO] Trovate le foto fatte nei miei album su https://www.facebook.com/attilio.strada
[AGGIORNATO] Per il resto stiamo bene, oggi finalmente dopo 2 giorni e 3/4 abbiamo rivisto il sole!!! Non ne potevamo più!!! Da Edimburgo sino a 100 km a sud di Calais non lo abbiamo visto ma nemmeno per puro sbaglio!!!!! Un vero incubo…
Degli aggiornamenti relativi a ieri (dei simpatici Ian Murray e della Landlady Carolyn e dei ragazzi di Padova nella guesthouse) e della situazione dell’ostello YHA di Cambridge aggiornerò con calma una volta rientrati a Milano, non so ancora se ce la facciamo domani in una tirata sola o se ci fermeremo ancora da qualche parte per arrivare il primo di settembre.
Ah, dimenticavo… so di avere tanti amici affezionati, ma se guardo le statistiche del blog resto sorpreso… 198 visualizzazioni il 21 agosto, e negli ultimi giorni una media oltre le 70 visualizzazioni…
Se qualcuno che non conosco sta apprezzando il mio/nostro blog (Caterina commenta dalle mie spalle…), beh, innanzitutto Benvenuti,  e poi fatevi avanti, non siate timidi!!!!
Commentate commentate, anche se non ci conosciamo direttamente, prometto che una volta a casa vedrò di rispondervi con piacere…
Salut à tout le monde!!!
A’ bientot!!!

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Tappa 12 – I Really Don’t Like Mondays…


Ciao a tutti,  [AGGIORNATO]
sarò velocissimo, siamo in sosta a un autogrill davanti a un capuccino medio da 1/2 gallone… scherzo ma è enorme. AGGIORNERO’ ASAP.
1) Gomma riparata, servizio squisito, ripartiti.
[AGGIORNATO] Guardate l’articolo che mi appresto a scrivere sulla cortesia degli scozzesi!!!
2) Saphira ha preso il raffreddore… Facciamo un 40 km e il contagiri impazzisce, di colpo segna 3000 giri in più del reale, va verso il fondo scala…
3) Saphira tossisce… A riprova che vuole restare in Scozia, a meno di un miglio dal confine con l’odiata Inghilterra, in uscita da una curva stretta in salita dove sto scalando in terza, il motore ammutolisce… Peggio il quadro elettrico si “azzera”…. Panico… Spengo tutto, aspetto 10 secondi, riavvio, tutto sembra tornare normale… Ripartiamo, ma per le 40 miglia successive il quadro elettrico dà di matto ogni 2 miglia… e ci sono parecchi “tagli” alla alimentazione… Io divento peggio di un cane idrofobo…
4) Arriviamo su una area di servizio vicino a Newcastle. Apro il sottosella disperato, guardo la batteria, tocco tutta la cavetteria visibile, insomma ravano a casaccio finchè urto quella che scopro essere la scatoletta dei fusibili, con il suo coperchietto palesemente lasco… La apro, schiaccio tutti i fusibili, richiudo bene la scatoletta… Prego… Prima accensione: quadro elettrico impazzito… Trattengo ogni impulso (ho appena pregato…)… Secondo tentativo di accensione: MIRACOLO!!!! tutto secondo dottrina, ma chissà una volta ripartiti…
5) Ripartiamo, 10 km, tutto OK, 20, 30, 40… sono tesissimo… 50, Saphira gira come un orologio… 70, 100, tutto OK, finalmente mi rilasso un po’ e spingo…
6) Giornata di merda, grigia, fredda e umidissima, siamo stanchissimi.
7) A un certo punto mi accorgo che sono sulla autostrada più a ovest di quella voluta, rientriamo verso Cambridge con altre 45 miglia in più…
8 ) Arriviamo allo Ostello YHA di Cambridge alle 20.30 stanchissimi, affamatissimi e congelati
9) L’ostello fa SCHIFO (Ale aggiornerò, ma qui parte la squalifica su tutti i siti possibili) [AGGIORNATO] Se volete saperne di più leggete l’articolo che sto per scrivere su come ci siamo trovati nei vari alloggiamenti.
10) ora siamo di nuovo in viaggio direzione Dover, Saphira gira benissimo, è guarita… Al prossimo aggiornamento!!!
@tilio & C@te

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Qualche foto a raffica…


Ragazzi, caricare le foto su questo blog is a pain in the ass… Sto creando degli album in Facebook, easier… http://www.facebook.com/attilio.strada Saluti, @tilio

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Tappa 11 – Leaving Edimburg and Cambridge (suspended)


Ciao a tutti,
Allora premetto subito che stiamo bene e non è successo nulla di grave…
Giuro solennemente che oggi ligi al dovere ci abbiamo provato a fondo, con tristezza nel cuore abbiamo di nuovo reimpacchettato tutto, fatto colazione, controllato via internet le direzioni per il viaggio verso Cambridge (meta serale), checked out dall’ostello e per le dieci circa siamo risaliti in sella a Saphira, dopo un giorno e mezzo senza cavalcarla. Ci siamo incamminati per le strade di Edimburgo e senza sbagliare strada (GPA in action…) ci siamo avviati verso sud lungo la A7. La giornata è triste come noi, grigia e molto ventosa, per il momento non piove. Il vento al traverso da veramente fastidio, spinge incostante sia sull’anteriore che sul posteriore, insomma la moto va controllata ogni yarda… Ci fermiamo a fare rifornimento, poi ripartiamo. Siamo in aperta campagna e il vento da fastidio, non so bene a che punto (se prima o dopo il rifornimento) ricordo di aver sentito un colpo alla ruota posteriore, come altre volte quando ho schiacciato qualche sasso, ma non ci faccio troppo caso, preso come sono alla guida. Poi il fattaccio!!! In una leggera curva verso destra il posteriore comincia a cedere, insomma sembra di essere un supermotard… solo che non lo voglio!!! Rallento dagli 80 ai 60 circa, cerco di capire e di colpo la gomma posteriore mi molla, ondeggia vistosamente, mi attacco al freno anteriore e al motore, riesco con fatica a bloccarmi, anche se per farlo non ho molta direzionalità e avendo visto che nessuno veniva in direzione opposta finisco in corsia destra, contro il senso di marcia. Riusciamo a accostare e a fermarci prima di finire nel prato.
Forata secca, Antonio Fomez a Milano facciamo i conti, me l’hai proprio tirata!!!!
Sospirone di solievo, smontiamo di sella, Cate si mette nel prato a bordo strada dal lato opposto per invitare a rallentare le macchine che vengono in direzione contraria perchè siamo finiti dietro una leggera curva e non risultiamo molto visibili.
Sono circa le 10.40, non abbiamo fatto neanche 20 miglia da Edimburgo, ma siamo nel bel mezzo della campagna collinosa, si vedono solo pecore e mucche, a 200 yarde circa una casa, ma nessuna indicazione di dove siamo con precisione. Un motociclista, mentre sto parlando con la assicurazione per l’assistenza, si ferma spontaneamente, guardiamo la gomma, ma si è stallonata dal cerchione e per quanto abbia le bombole per riparare una foratura non c’è altro da fare che chiamare l’assistenza. E qui cominciano le comiche…
La assicurazione  si attiva facendomi chiamare dalla Mondial Assitance italiana: cerco di dare una indicazione “precisa” di dove siamo, ma di indicazioni precise sulla strada non se ne vedono… Alla fine guardando la ricevuta del benzinaio e il tachimetro del consumo, azzerato come faccio sempre, riesco a dire che siamo 10,7 km (tra le 6 e le 7 miglia) a sud di Gorebridge Lothian lungo la A7 direzione Carlisle. Sanno che siamo in due, è una moto e abbiamo una foratura alla gomma posteriore. Ci dicono di attendere che attivano la sezione inglese.
Passa mezz’ora, intanto comincia a piovere, noi col casco in testa continuiamo a segnalare alle macchine di rallentare per la moto ferma dietro la cuva a bordo strada, con le quattro frecce e i fari accesi per essere visibile. Cate si annoia e passa il tempo a contare le pecore!!! Io mi sarei addormentato in piedi… Siccome lo fa dando le spalle al vento e alla piogga manco nota le (tante) mucche alla nostra destra…
Arriva un grosso camper che si ferma spontaneamente in mezzo alla strada, ferma il traffico e senza che glielo chieda mi dice che mi aiuta a spostare la moto sul prato a sinistra in posizione che non intralci, e lo facciamo. Lo ringrazio di cuore, riparte, è passata ormai un’ora, richiamo in Italia dicendo che non si vede né sente nessuno, evidentemente riallertano gli inglesi che infine chiamano, ripeto loro la situazione, mi dicono di aspettare lì (e dove vuoi che vada???) che mandano i soccorsi, sono già le 14 e il tempo è piovoso e ventoso, il freddo, l’umido, e la fame si fanno sentire. Alle 14.15 circa mi chiamano ancora gli inglesi, faccio fatica a capire ma mi chiedono dettagli su dove “cavolo” siamo, ripeto “tra le 6 e le 7 miglia a sud di Gorebridge, lungo la A7…” e in quella mentre parlo si materializza il camion dell’assistenza, tutto luci e lampeggianti. Miracolo!!!!!
Scende l’addetto e la sua faccia perplessa perplime anche noi… “A me avevan detto una macchina… Non sono attrezzato per una moto…” Soffoco il bestemmione, mica è colpa sua, anzi con flemma inglese ci pensa su bene (un paio di minuti…), in silenzio, tranne un “Non posso mollarvi qui…”, decide che alla fine si può fare (mica può perdere la sua provvigione…) e ci attiviamo per caricare a spinta e fissare la moto (nel frattempo con la batteria quasi a terra per le luci accese…), e il risultato finale ci soddisfa. Saliamo finalmente sul Lorry, ampio e attrezzatissimo (ma non per la moto…) e lui si mette in contatto con la sua “centrale” cercano di capire cosa fare di noi… E’ domenica, potete immaginare quanti servizi possano essere aperti… Comincia il balletto delle telefonate… mentre lui parla con gli inglesi mi chiamano dall’assicurazione, secondo me il panico da traduzione travolge tutti, passiamo anche un’ora in attesa che gli dicano che fare, si sbattono imperterriti gli inglesi a cercare una officina aperta, ma alla fine con l’aiuto del nostro addetto che conosce la zona decidono di portarci a Loanhead (testa in affitto???), indietro verso Edimburgo, dove c’è una officina con vicino un Bed & Breckfast dove alloggiare. Arriviamo, la Landlady che dovrebbe essere stata avvertita dagli inglesi nulla sa, ma ci accoglie, scarichiamo la moto nel parcheggio della Guesthouse e in teoria io domattina dovrei spingerla fin dal meccanico (!!!!).
Va beh, sono le 16, saliamo in camera (bellissima, la migliore finora, di lusso quasi), ci cambiamo, la fame ci attanaglia, la Lady ci spiega che facciamo prima a prendere l’autobus 37 per Edimburgo e mangiare lì, di nuovo in Princess Street, cortesissima ci spiega come fare, ci cambia la moneta (i biglietti si fanno in carrozza, soldi contati, no resto).
Rieccoci a Edimburgo… Giuro che non lo abbiamo fatto apposta!!!
Continua a piovere, ci fermiamo a mangiare, decidiamo per il salmone affummicato che qua è veramente un piacere, birretta, piccolo giro ma poi rientriamo in stanza alla guesthouse, stiamo tranquilli e vi scrivo da qui, al caldo e con comfort…
Ah dimenticavo… mentre aspettavamo soccorsi abbiamo avvertito l’ostello a Canbridge, hanno capito la situazione, spostano la prenotazione a domani, solo che la stanza doppia non è più disponibile e finiremo in camerate separate (sic)…
Va beh, such is life!!!
Domattina spero di avere la gomma riparata (nuova direi) in fretta, ma non avrò tempo di aggiornarvi. Magari un messaggino a Leo e Maria lo mando, potete commentare e tenere voi aggiornati gli amici sulla avventura.
Saluti,
@tilio & C@e
P.S. ho finalmente un po’ di tempo per aggiornare un po’ le foto, magari riesco anche a caricarne qualcuna…

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Giorno 10 – Edimburgh (no bike today…)


Ciao a tutti,
oggi per il primo giorno da quando siamo partiti, non saliamo in sella a Saphira, che è parcheggiata con cura in uno dei parcheggi “Solo M/C” della città, giusto dietro al nostro ostello.
Dopo essere collassati sul letto per la stanchezza ieri sera, stamani ci svegliamo più riposati, facciamo colazione, ci prepariamo a spostarci di stanza perché la doppia non era più disponibile al momento della prenotazione e ci spostiamo in una stanza da 4 letti che divideremo con una giovane copia Ispano/Colombiana (lui), con cui scambiamo indicazioni su cosa fare e e dove andare e che nella notte arriverà verso le tre, ma non ci siamo pestati i calli (mica come la tedeschina di ieri…).
Dopo aver aggiornato il blog usciamo, e anche se non ci siamo sentiti al telefono salendo per il North Bridge verso la Royal Mile (detta anche The Fringe) incontriamo Valter e Claudia. Ci raccontano che anno prenotato la visita ai sotteranei di Mary King’s Close, una delle particolarità più strane di Edimburgo. Risaliamo the Fringe per andarci anche noi, e lo spazio è pieno di artisti e band, un vero simpatico caos… Cerchiamo di prenotare la visita insieme a loro per le 13.40 ma non è possibile allora fissiamo il primo buco libero, per le 16.40. Ok, giusto il tempo di fare la visita alla rocca della città, la chiamo rocca perchè questo è per me, più che un castello.
Imponente nella sua struttura muraria, non per niente non è mai stata conquistata, e di questo gli scozzesi sono fierissimi. “Nemo Me Impune Lacessit” sulla porta di ingresso, un avvertimento e una certezza…
Ma prima di accedere al castello, sulla Esplanade fa impressione la struttura/stadio prefabbricata allestita per il Military Tatoo. Abbiamo provato a fare una stima a spanne dei posti tutti a sedere, contando un blocco e poi moltiplicandolo per le parti uguali, più quelle negli angoli che compongono queste tribune a formare i tre lati dello stadio, il quarto rimane aperto verso il castello, da cui affluiscono i membri della parata. Siamo certi siano almeno 9.000 posti, impressionante come struttura prefabbricata.
Saliamo a visitare il castello, e lungo la salita tra la porta di accesso e quella della cinta interna vedo l’insegna del Regimental Museum dei The Royal Scots Squadroon Guards (CARABINIERS and Greys). Carabiniers?!?! Non posso mancarmeli!!! Per carità è quello che ci si aspetta, i fatti gloriosi del reggimento, inclusa Waterloo, o la strage della loro cavalleria nel 14-18 (solo 8 cavalli e cavalieri tornarono a casa… E di sottofondo una versione particolare di “Going Home”… Sai di cosa parlo, vero Maria??).
Saliamo nella cerchia interna di mura e troviamo tre cose principali: 1) la reggia ricostruita (come a Stirling) come doveva essere, anche perché nei secoli violentata, per esempio Cromwell usò la Great Hall come semplice Alloggiamento dei militari, e poi divenne addirittura Ospedale 2) il Mausoleo in memoria dei caduti scozzesi in tutte le guerre recenti (compresi gli ultimi in Afganistan di quest’anno, sono indicati nome per nome in quaderni sotto le lapidi): da notare che vietano assolutamente foto nel mausoleo 3) che il reggimento ha ancora vita attiva nella rocca, come testimonia il matrimonio di una delle Guards, con cornamusa in divisa, di cui beneficiamo la parada di accesso alla piccola cappelletta interna alla rocca.
Dal Castello si gode una vista spettacolare della città, che domina e caratterizza. Lo sperone roccioso su cui si poggia è veramente imponente. Tutta la città vecchia vi si appoggia e ne seguiva il dirupo con stretti vicoli detti “Close”, bui e un po’ misteriosi, su cui spesso si sono scritte storie tenebrose (mi dice Cate, che alcune le ha lette).
Discendiamo dalla Rocca lungo la Royal Mile, mangiamo qualcosa in un Pub, “Ensign Ewart”, fascinosa fuori e dentro, ma un po’ deludente il backed potato… Condividiamo il tavolo con una copia di pensionati Australiani, veri Globetrotter devo dire, simpatici, ma io lui quasi non lo capisco tanto boffonchia…
Abbiamo ancora il tempo di visitare la St Giles Cathedral (S. Egidio), con spettacolari vetrate e nel complesso molto architettonica, compresi alcuni interventi moderni che confermano come se fatti con coscienza non violentano il vecchio e si integrano, vedere l’organo maestoso moderno posto nel transetto Sud.
Quindi accediamo al gruppo della visita guidata ai sotterranei di Mary King’s Close. Come spiegare… sono di fatto alcuni Close che circa nel 1750 sono stati “decapitati” e chiusi per diventare le fondamenta della Camera di Commercio, e con questo “dimenticati”. Peccato che alcuni abitanti abbiano continuato a usarli, e che alcuni reperti rinvenuti hanno fatto luce su quella che era storicamente la “vita” nei vicoli, e le storie relative alla peste che devastò la città un secolo prima. La guida parla un inglese troppo speedy per me, ne capisco il 10-15%, anche perchè mi manca il vocabolario, e Cate afferma di averne colto circa la metà.
Usciamo e dopo una sosta per riprenderci dalle fatiche della giornata (e rispondere a alcuni dei vostri commenti), ci ritroviamo per cena conV & C, decidiamo di variare per una volta e puntiamo a un ristorante messicano, non male ma poco spicy per i miei gusti.
Poi decidiamo di chiudere la serata in maniera “privata”, cioè stufi della folla ci rechiamo nella camera di albergo dei nostri amici (per fortuna non si passa dalla reception, altrimenti non sarebbe stato ammesso…) e diamo una generosa mano (anzi bocca…) a risolvere un problema di Valter… come scolarci 7 bottiglie di birra (più altro cibo per foderarci lo stomaco) che ha comprato per la sua collezione di etichette, ma che domani in aereo non può portarsi dietro … 😉
Poi a nanna presto (mezzanotte…) che domattina si parte…
Saluti,
@tilio & C@e

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Tappa 9 – Direction Edimbourgh


Ciao a tutti,
Non so perché ieri mattina mi guardassero tutte male… Forse la mia folta chioma non era pettinata bene, la barba non rasata… 😉
Cate mi racconta qualcosa circa le simpatiche compagne di stanza, non capisco cosa ci fosse da ridire… 🙂
Va beh, ci prepariamo a ripartire, il sonno ci ha ricaricati un po’ ma in effetti cominciamo a sentire la stanchezza del lungo viaggio. La giornata poi non è delle migliori, è coperto e fa freddo, pochi sprazzi di sole tra le nubi. Oggi puntiamo a Edimbourgh, passando per l’interno lungo la A82, prima sulla sponda Est del Loch Linnhe, poi passato un ponte si entra sul Loch Leven direzione Est e a Glencoe si comincia a salire. Bella strada di quelle veloci, sale dolcemente, poche curve ampie da 80 orari, si arriva ai 1300 piedi (poco più che 400 m). Sembra di essere in alta montagna, valle ampia a U con il verde anche sulle rocce franate… Umidità alta ma si riesce a andare, solo lievi goccioline ogni tanto… Scolliniamo e ci fermiamo a un viewpoint (pulman e cinesi anche qui…) sopra la valle del Loch Tulla (prima un altro paio di laghi, Loch Ba e Loch Nah-Achlaise). Bellissimo panorama, anche un paio di sprazzi di sole sulla parete est della valle…
Ripartiamo subito, oggi siamo di fretta. Passiamo l’unico “tornante” se così lo possiamo chiamare (tipo 150 yarde di raggio di curva) si scende e si arriva a Crianlarich, giriamo a Est sulla A85 per Stirling, via ancora in una valle alta ma con la foresta che lentamente passa da soli abeti e felci a querce, betulle e altre latifoglie, insomma il panorama si addolcisce pian piano, arriviamo a Kilmahog e Cate mi prega di fermarci, stava per addormentarsi in moto!!! Mi fermo e confesso che ne ho bisogno anche io, sosta in una Bakery with Tea Room, bel tea caldo con fetta di torta, ci ricarichiamo un po’ e ripartiamo, destinazione il castello di Doune. Il castello è di tipo medioevale, bven conservato nel tempo, casa originale degli Stuart, carino ma la cosa più carina alla fine è che si scusano che ci sarà un matrimonio di quelli de’ sciuri, e ci troviamo il suonatore di cornamuse professional (tipo Office Pro… :-)), e pian piano vediamo arrivare gli invitati… Ora, passi per gli uomini la stragrande maggioranza in completo Kilt che fa la sua bella figura, ma dovevate vedere le dame… Un carosello di mise che su una modella possono anche starci ma su certe balenottere spiaggiate fanno solo pensare male, specie se gonna bianca maculata nera che pare la mucca che effettivamente è… stessa stazza, perlomeno!!!
Me la rido anche un po’ con un pescatore scozzese nel parcheggio, che non capisco se sta tornando o sta andando a pesca (alle 14???).
Ripartiamo per il castello più bello della zona, Stirling. Beh che dire, già appena vedi la rocca su cui è collocato su questa ampia piana capisci tante cose, posto assolutamente strategico, e la città e la visita vale la sosta, peccato solo le strade acciottolate che i sanpietrini romani al confronto sono un biliardo, le mie spalle ringraziano…
La rocca è stata ristrutturata di recente, ridipinte le sale con i disegni originari, insomma ricostruite, non come da noi che piuttosto che ritoccare a fatica conserviamo l’esistente. Un po’ troppa multimedialità dal nostro punto di vista, a uso e consumo dei bambini.
Veniamo via da Stirling anche perché vediamo chiaramente arrivare degli acquazzoni, un po’ di acqua seria ce la becchiamo (la prima da quando siamo sbarcati a Dover) e decidiamo di puntare su Edimburgo direttamente rinunciando al giro verso Dundee che avevo programmato, ma visto che ha smesso di piovere dalla M9 usciamo sulla A876 e poi A975 per stare sulla costa Nord del Fifth of Forth e arrivare passando dalla Bridge Road of Forth, vale a dire dal ponte a arco stile Golden Gate per capirci.
Con qualche fatica arriviamo all’ostello in pieno centro (da fare 5 piani di scale…), siamo a due passi dalla Rocca, ci fermiamo e ci laviamo come si deve (!), quindi ci ritroviamo con Claudia & Valter per cenare (alle 18-19) nel Pub giusto sotto l’ostello che Valter conosce bene. Bella e buona mangiata, speso un po’ ma in centro che vuoi aspettarti, poi ci incamminiamo verso la Rocca, C & V vanno a vedere il Military Tatoo con biglietti prenotati da febbraio, noi facciamo un bel giro sulla Royal Mile, che chiamano anche The Fringe, con tutti gli spettacoli di strada del festival, poi pian piano torniamo in Ostello, io sono veramente stravolto, collassiamo sul letto e fino a stamane dormiamo della grossa…
Stamani Edimburgo e non so che altro, siamo nelle mani della nostra guida Valter. Salutoni!!

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Tappa 8 – From Skye to Fort William (and Inverness…)


Ciao a tutti!!!
per due giorni non siamo riusciti a aggiornare il blog, ieri siamo rientrati in ostello troppo tardi per poter fare qualunque cosa (anzi, è già buono che non ci abbiano defenestrati… io in particolare…), e anche stanotte eravamo troppo bolliti per fare qualsiasi cosa eccetto che sprofondare nel sonno profondo…
Ma andiamo con ordine: l’altro ieri mattina il cielo di Skye era blu come le cartoline, la sola idea di dover venire via mi faceva star male, volevo far saltare tutti i progetti e rifare il giro dell’isola con quel cielo. Purtroppo il “dovere” ci chiamava, e per quanto mi tappassi le orecchie… Per prima cosa impacchettate tutte cose, tappa dal gommista, un soggetto che dovevate vederlo… a parte presentarsi come Peter (Pietro) Villa, di padre italico (sem a post…), facevi fatica a decifrare la sua parlata, ma è stato gentilissimo. Qualche difficoltà iniziale a sistemare la moto, che non ha il cavalletto centrale, ma in 45 minuti gomma nuova montata e di nuovo ready to go!!! Mi è costata un pochino, probabilmente se avessi cercato con più calma e tempo avrei trovato a meno, ma va bene così. Si riparte per la nostra meta odierna, scendendo da Broadford verso Armadale sempre su Skye, la giornata è bella, calda (!!) e la moto con la gomma nuova è bella docile e precisa… Bellissimo viaggiare così, io un altro giretto per Skye… No dai andiamo… Ho lasciato un pezzo di cuore su quell’isola, ho ancora il magone mentre lo scrivo!!
Prendiamo il traghetto per Mallaig proprio in fronte a noi sulla terraferma, foto e filmati a dismisura, arriviamo a terra e ritroviamo Claudia e Valter che ha fatto scorta di birre per la sua collezione (e pancia…), decidiamo di mangiare e ci fermiamo alla Fishermen’s Mission, non diresti neanche che è un ristorante, più una mensa anche per la scuola locale, coi disegni dei bambini della Primary School appesi alle pareti, in particolare quelli del mitico ponte ferroviario reso famoso dai film di Harry Potter, che percorreranno C & V in treno a vapore più tardi… Peccato non poter caricare la moto sul treno, se no quasi quasi… Ci salutiamo e noi ripartiamo per fare il giro di oggi, che prevede di “allungare” un po’ la strada diretta lungo la Glenfinnan (Glen = Valle) e di farci un paio di Loch aggiuntivi…
Strada bellissima, spesso Single Carriageway, vale a dire stretta che due macchine non ci passano e con slarghi (Passing Places) dove possibile per potersi incrociare. Peccato che i locali guidino belli allegri sulla strada e se incrociano una moto non sempre si fermano, certi peli che… Ma la strada è bellissima da fare, un toboga continuo, non c’è un metro che non devi guidare a pieno, continui su e giù che carichi come siamo ci vuole la prima e poi santo freno motore!!! Cate si diverte un mondo, scollinare e scendere in picchiata è uno spettacolo, io devo controllarmi per non farmi prendere la mano, ma me la godo un casino.
Arriviamo sul Loch Shiel, stavolta un lago e non un fiordo, vicino a Acharacle, il nome è selvaggio quanto il posto, e il nome “inglesizzato” non rende, dovreste cercare di decifrare il nome in Gaelico… Poi con cielo di oggi tutto nuvole bianche e cielo blu… continiamo verso il Loch Sunart, direzione Archaracle (nome simile ma posto diverso), poi decidiamo che ok possiamo rinunciare all’ultima parte del giretto e tagliare “diretto” verso il Lock Linnhe che ci riporterà a Fort William.
Passiamo Clovullin, la strada adesso è più tranquilla, lungo costa al Loch, solo qualche salita e discesa ma più larga la strada e regolare, anche se bisogna stare attenti alle pecore, ai vitelli e ai cristiani (locali o Riders come noi, ma alcuni un po’ bevuti…) alle strettoie improvvise, insomma, anche qui occhio a non farsi prendere la mano, è facile spingere con l’accelleratore… Superiamo Trislaig, Fort William è in faccia a noi ma sull’altra sponda del Loch, pensi ci siamo, ma il dobbiamo fare ancora tutto il Loch Eil, propagine del loch principale che si allunga a ovest verso la Glenfillan… Quì la strada torna Single Carriageway, lunghi rettilinei veloci e un po’ pericolosi per le ragioni di cui sopra, vorresti spingere che vuoi arrivare ma meglio controllarsi. Questa parte è meno bella delle precedenti, oppure sono io che comincio a non farcela più…
Insomma arriviamo a destinazione, l’ostello è impiccato su Alma Road, strada che si arrampica come una ferrata che carichi come siamo la prima urla, sta dietro una curva che lo vedi all’ultimo, soffochi la bestemmia (o no…) e entri nel parcheggio (?) in pietriccio che poi quando ripartiremo la gomma dietro sbanda e spara sassi che non è bello…
Aspettiamo una mezzoretta per il check in (comincia alle 17 precise…) poi lasciamo le nostre cose nella stanza dormitorio da 8 posti (questo ostello ha solo dormitori…) tempo di rinfrescarci un attimo e poi, stimolati in questo da Valter decidiamo di fare l’ultima (?!?) follia… Ci mancano il castello di Urquarth e Inverness, sono solo 60 e qualcosa miglia!!! Saltiamo su Saphira, alleggerita dei bagagli risponde che è un piacere e via spediti, la A 82 è ampia e veloce, arriviamo al castello di Urquarth verso le 18 e i simpatici scozzesi chiudono le visite alle 17… ora, capisco magari in primavera e autunno che a quell’ora si già sera, ma a agosto, con almeno venti persone che vorrebbero entrare per la visita quando arriviamo, allungare l’orario no???
Va beh, ci arrampichiamo all’italiana sul tetto della biglietteria, subito imitati dagli altri turisti e il castello si presenta bello come il sole, o meglio bello ancora sotto il sole che sta tramontando dietro le montagne alle nostre spalle. Foto e filmati si sprecano, chiacchieriamo con una ragazza che parla italiano ma senti che non è madrelingua, e scopri che è scozzese ma vive vicino Bari (?!?!) e è lì con suo amico (???) spagnolo… E da brava scozzese ammette che ci invidia, lei non è mai stata a Skye!!! Nemo profeta in patria…
Via che si riparte, arriviamo a Inverness. Visita veloce, curiosiamo in un paio di negozi poi andiamo a caccia di cibarie… Capitiamo in un Pub Restaurant che non è male ma neanche il migliore, purtroppo Valter al telefono non sa indicarci un posto migliore (troppi anni che non viene quassù…).
Il sole sta tramontando e le nubi si incendiano, spero le foto siano venute bene… Verso le dieci ripartiamo e… comincia il calvario…
So che sono a corto di benzina, già a Inverness guardavo in cerca di benzinai, ma nulla, so che lungo la strada ne trovo almeno 4 (li ho contati, cavolo, uno bello grosso…). Quando si accende la spia della benzina non mi preoccupo più di tanto, vado avanti, ma a a Loch Ness (il paese) il primo benzianio è chiuso, proprio spente tutte le luci… Ok, rallento un po’ la marcia per consumare meno, passano 35 km… Arriviamo al secondo benzianaio, quello grosso… Chiuso anche quello!!! Neanche una pompa automatica, neanche con carta di credito/bancomat!!! SHIT!!! Comincio a sudare freddo… sono già 40 km di riserva, mentalmente ripasso le note tecniche della moto… $ litri di riserva, BMW dice almeno 80 Km di percorrenza (poi sono c…i tuoi, noi non ci assumiamo responsabilità…)… Fa freddo, ma spengo le manopole riscaldate per consumare meno, viaggio al minimo regime in 5 marcia, la tensione sale… 50, 60 km, il terzo benzinaio chiuso (ovvio no??) mi tendo come una corda di violino, mentalmente cerco di calcolare miglio per miglio quanto manca, quando penso manchino 5 miglia e un cartello ne segnala ancora 11 mi sento svenire… Comincio a pregare, Cate dietro tace per non infierire (grazie!!), tra stanchezza e tensione le mani sul manubrio cominciano a fare male… 70 km… 80 km e ancora 4 miglia, poi il miracolo!!! Benzinaio aperto appena prima di Fort William!!! Faccio il pieno, e parlando con la addetta del Market annesso scopriamo che questo e uno appena più avanti sono gli unici due aperti fino a mooolto tardi (le 2 mi pare) della regione!!! Non voglio indagare cosa intendano per regiano, sono troppo contento!!!
Insomma, rientriamo a mezzanotte, siamo spossati, al buoi nella camerata ci mettiamo a letto, giusto il tempo di toglierci le bardature da bikers e infilarci il pigiama e io collasso sul letto.
Mi raccontano le cronache che il mio russare ha fatto disperare le due francesine e le tre tedesche che dormono con noi, che disperate (e cagac…o) le hanno provate tutte per farmi smettere, poi sono migrate sui divani della sala comune… Io non posso confermare, appunto russavo… Ma non me ne fregava molto, se non sei abbastanza stanco son fatti tuoi, la prossima volta cercati un B & B, quà è pieno…
Continua al prossimo articolo.

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